“Deluso dalle polemiche ma sono orgoglioso di questa mostra di Warhol”

Il collezionista e studioso Eugenio Falcioni ha portato a Sarzana le duecento opere dell’ispiratore della pop-art: “Sono legato a questa città, altrove la mostra avrebbe avuto costi ben superiori”.

"Deluso dalle polemiche ma sono orgoglioso di questa mostra di Warhol"

Sarzana – Val di Magra – “Sono rimasto molto deluso dalle polemiche che hanno preceduto questa mostra, le ho trovate vergognose”. Così Eugenio Falcioni, gallerista, collezionista e studioso di Andy Warhol che oggi a Sarzana ha “battezzato” con il sindaco Cavarra e l’assessore Caprioni, l’esposizione sull’artista americano visitabile fino a marzo nella Fortezza Firmafede.

L’esperto d’arte ha voluto così rispedire al mittente le tante critiche piovute sull’amministrazioni per l’investimento fatto per portare in città le duecento opere del padre della pop-art. “Questa è una mostra che vale svariati milioni di euro – ha puntualizzato Falcioni – e che non ha precedenti in Italia per la particolarità di alcune delle cose esposte. Sono dispiaciuto per certe uscite anche perché avrebbe avuto costi ben più alti ma è stata fatta a questa cifra solo per l’amicizia che mi lega a Marco Merli. Inoltre – ha proseguito – ho voluto fare un omaggio a mia madre la cui storia è molto legata a questo territorio. Sono orgoglioso di aver portato queste opere in un contesto meraviglioso come la Fortezza Firmafede”.
Un luogo già noto a Falcioni, approdato all’arte moderna dopo essersi occupato anche di antiquariato. “Sono venuto qui più volte in occasione della Mostra Nazionale purtroppo però le politiche nazionali hanno affossato quel mondo, cosa di cui ho avuto modo di discutere di recente anche con Vittorio Sgarbi. Da amante dell’antico mi sono quindi avvicinato a cose più moderne prima con la Fondazione Mimmo Rotella e poi con quella intitolata a Warhol iniziando ad acquisire suoi pezzi e ad approfondirne la produzione”.
Con un passato nella Municipale di Genova ed ex commercialista si è poi dedicato anima e cuore all’arte: “L’ho amata fin da bambino – ha concluso – purtroppo però ho avuto modo di vedere da vicino come l’Italia non riesca a valorizzare i propri beni, parliamo di cose dal valore di svariati milioni trattate male e tenute nei sotterranei dei musei anziché essere messe in circolo”.

Giovedì 23 novembre 2017 alle 21:10:54
BENEDETTO MARCHESE

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